Nel
1952 la Montecatini, giustificando il provvedimento
con il graduale esaurimento del minerale solfifero nel bacino
di Cabernardi, stabiliva di licenziare 860 operai
e la progressiva riduzione dell'attività estrattiva.
Il 28 maggio dello stesso anno oltre 300 operai,
come forma di lotta, decidevano l'occupazione delle miniere
di Cabernardi e Vallotica: 176 minatori rimanevano nelle
gallerie del 13° livello (a più di 500 metri di profondità),
mentre altri 161 si fermavano nei cantieri all'esterno.
Allo scopo di prevenire un peggioramento della situazione,
la Montecatini disponeva che venisse sospeso l'ingresso
nelle miniere degli operai che, durante tutta la giornata,
sostavano all'esterno, in un numero oscillante fra le 100
e le 700 unità.
La Montecatini inoltre, dopo aver deciso in un primo momento
che agli operai scioperanti fosse negato ogni contatto con
l'esterno, dalla mattina del 29 maggio autorizzava la somministrazione
di viveri ai minatori in sosta all'interno della miniera
e nelle adiacenze all'uscita della galleria.
Si consumava così una dura lotta fra la Montecatini,
che continuava ad inviare lettere di licenziamento, giustificandole
con l'esaurimento dello zolfo, e gli operai, convinti che
nella zona la presenza di minerale fosse ancora notevole
ma la società non voleva eseguire nuove rilevazioni.
Seguirono 40 giorni di occupazione
(ricordati anche nel documentario "Pane e Zolfo"
di Gillo Pontecorvo), nel corso dei quali i "sepolti vivi"
ricevevano il sostegno non solo degli occupanti all'esterno
della miniera, ma anche dell'intera popolazione e delle
autorità civili e religiose.
Dopo
una lunga trattativa che prevedeva nuove ricerche nel territorio,
pensionamenti anticipati e il trasferimento di parte degli
operai in altri stabilimenti, il 5 luglio i minatori decidevano
di tornare alla superficie.
I lavori ripresero ma il destino della miniera era oramai
segnato. Gradualmente l'attività estrattiva veniva concentrata
nel giacimento di Percozzone fino a quando, nel 1963, la
Montecatini rinunciava definitivamente alla propria concessione.